Parrocchia di Rivera

Chiesa parrocchiale di Santo Spirito

La chiesa è stata edificata sul luogo di una precedente fabbrica cinquecentesca in stile neoclassico, tra il 1789 e il 1793 dall'architetto Andrea Perdetti e dal capomastro Pietro Petrocchi. Gli anni della ricostruzione della chiesa di Santo Spirito sono immediatamente successivi alla fondazione della Parrocchia, avvenuta nel 1754. La facciata, impostata su di un alto zoccolo, è verticalmente tripartita da alte lesene binate, che sorreggono il timpano. L'interno ad aula unica voltata a botte, presenta una sobria decorazione in stile neoclassico, restaurata nel 1907 dal pittore mantovano Emanuele Riva. L'intervallo tra le lesene è occupato, verso il presbiterio e la controfacciata, da quattro angoli smussati decorati da nicchie con i quattro evangelisti in stucco, opera di Giovanni Battista Curonici di Rivera (1810 circa). Dall'aula dell'unica navata si viene introdotti nell'ampio presbiterio attraverso una balaustra in marmo di Arzo, in parte risalente all'antica chiesa del '500. L'altare maggiore, della fine del '700, abbastanza lineare nelle sue forme, incrostato di marmi policromi, sorge sotto l'arcone che introduce al coro semicircolare, nel quale si impone il grande mobile che accoglie le canne dell'organo (1952). Ai lati del coro i due ingressi che danno accesso alla sacrestia (a sinistra) e ad un corridoio di servizio (a destra). Sotto la contoria si conservano due casse reliquiario, un tabernacolo e un gradino d'altare finemente intagliati e dorati in legno, risalenti al XVII secolo. Attualmente, sospesa tra la cantoria e l'altare maggiore è da rilevare la bella tela con la Pentecoste, opera firmata degli anni Trenta del '600 del pittore fiorentino Luigi Reali, che ha lavorato nella fascia prealpina piemontese-lombarda, che comprende la Valsesia, La Val d'Ossola e la Vasassina (è in fase di completamento uno studio specifico su quest'opera pittorica e la presenza del Reali in Ticino, da parte di don Claudio Premoli). Le cappelle laterali hanno altari e decorazioni che datano all'inizio del secolo XIX.
La prima a destra è dedicata a S. Teresa del Bambin Gesù, in orgine detta del Suffragio o delle Anime purganti. Eretta e decorata nel 1807-'08 dallo stuccatore Gian Battista Curonici, dopo varie vicissitudini decorative, dal 1926 accoglie nella nicchia, aperta sopra l'altare, una statua in gesso di S. Teresina di Lisieux. La seconda cappella è dedicata alla Vergine Assunta. La decorazione e la cornice in stucco sopra l'altare , databili all'inizio del XIX secolo, accoglievano in origine la tela, dei primi decenni del XVII secolo, con l'incoronazione di Maria, contemplata dai santi Giovanni Evangelista e Francesco d'Assisi.
Un piccolo stemma, dipinto in basso con l'emblema di una fontana zampillante, e la presenza del santo evangelista, hanno permesso di individuare il donatore nella persona di Giovanni Domenico Fontana di Soresina, il quale nel 1615 ... fondò un beneficio legato all'altare della Beata Vergine Assunta, nell'antica chiesetta seicentesca. Già nel secondo decennio dell'800 la tela venne spostata nel presbiterio. Nella prima cappella a sinistra, dedicata al mistero della Croce, l'altare in marmo di Arzo inquadra nella nicchia un pregevole Crocifisso del XVI secolo. Nella seconda a sinistra, dedicata a S. Lucia, si conserva come pala d'altare la tela di autore ignoto, con i Santi Carlo Borromeo e Lucia ai piedi della Vergine, donata nel 1622, e un paliotto in scagliola del 1704 riferibile al maestro Pietro Giovannino.

Dal libro Alto Vedeggio ieri e oggi